Logistic Space Economy / ALSE

Mi trovo al diciottesimo piano della sede centrale della Logistic Space Economy, sul pianeta Lo del sistema Corel. Ferdinand Santi, il suo CEO, mi attende per un’intervista concordata alcune settimane fa. Il suo ufficio è stranamente spartano, con mobili dal design lineare e pochi suppellettili, perlopiù ricordi di spedizioni in mondi distanti o riconoscimenti per risultati ottenuti.

Quando mi siedo, mi prendo un secondo per guardarlo meglio. E’ un ragazzo piuttosto giovane, per il ruolo che ricopre, dall’espressione bonaria ma la costituzione di chi è abituato al duro lavoro. Dopo essermi presentato, gli chiedo di parlarmi un po’ delle sue origini.

“Era febbraio, nel… 2947, se non ricordo male. L’azienda nella quale prestavo servizio, un’importante organizzazione i cui fondatori erano di lontana discendenza italiana sul pianeta Terra, stava attraversando un periodo di crisi, ed io ero scontento.

La mia specialità erano i servizi logistici. Commercio, trasporto di beni, tutta la filiera, per capirci. Nonostante i miei risultati e la mia esperienza, ero considerato un numero e sentivo che le mie qualità non erano sfruttate come avrebbero potuto.”

Fa una pausa, il suo volto è lievemente corrucciato, come se il ricordo, per quanto lontano, ancora facesse un po’ male.

“Non era un bel periodo. Probabilmente fu per questo che pensai di mettermi in proprio. Dopo essermi licenziato, feci tutte le pratiche, e nel marzo del 2947 la Logistic Space Economy era ufficialmente nata come azienda di trasporti e commercio. Ma ero solo. Fu per questo che contattai due miei vecchi colleghi della Org precedente: The Laughing Man e Veinwolf (ndr: nomi cambiati per proteggere la loro privacy). Avevo avuto modo di instaurare con loro un bellissimo rapporto, e quando gli proposi di accompagnarmi in questa avventura, accettarono di buon grado.”

Vedo una foto sulla parete dietro di lui, dove sorride abbracciato ad altre due persone, di fronte ad un magazzino che, presumo, essere la loro prima sede. Immagino siano quelle di cui sta parlando. E poi prosegue.

“Gli inizi sono stati duri, non posso negarlo. La concorrenza è vasta, e la competizione è ai massimi livelli. Ma nel frattempo, nuovi amici, colleghi, e collaboratori sono entrati a far parte di questa azienda, che oggi sono fiero di poter definire “una grande famiglia”. E la nostra famiglia si è allargata ancora di più quando, ad aprile del 2949, ho offerto ad uno dei nostri più validi collaboratori, Eagle Red (ndr: anche in questo caso il nome è stato cambiato per proteggere la sua privacy), la posizione di socio. Certo, abbiamo i nostri momenti difficili, ma come in ogni famiglia riusciamo sempre a superare tutto in virtù del grande obiettivo comune che ci siamo prefissati.

Obiettivi che, nel tempo e col successo ottenuto grazie al duro lavoro, sono cambiati. Quella che era una piccola azienda di trasporti, adesso è un conglomerato che spazia in ogni ambito commerciale, con un proprio reparto armato, una divisione scientifica e un gruppo esplorativo. Praticamente, non abbiamo limiti!”

Ride, probabilmente incredulo di quanto lui stesso sta dicendo. L’ascesa della sua azienda è stata rapida, e pure io faccio fatica a credere di come, da solo 3 membri, siano diventati oltre 200. Ma cerco di essere professionale, sono qui per un’intervista, non per giudicare. Gli chiedo quali sono i suoi piani per il futuro.

“Sembra passato tanto tempo da quando questa… piccola azienda è stata fondata. Eppure sono solo 6 anni. Troppo poco tempo per soffermarsi sul passato, è al futuro che è rivolto il nostro sguardo. Vogliamo potenziare tutti i nostri reparti, e per farlo avremo bisogno di molto altro personale, soprattutto per poter gestire la nostra flotta, che è sempre più vasta. Ma sono fiducioso, e orgoglioso di tutti coloro che mi hanno seguito e aiutato in questa grande avventura”.

Ringrazio Ferdinand Santi, e mentre lo saluto per uscire dal suo ufficio, la sua stretta di mano vigorosa quasi mi stritola. E quando finalmente sono uscito, do nuovamente un’occhiata alla loro sede che svetta per tutti e diciotto i piani, e mi chiedo: dove saranno tra altri sei anni?

Mitra Handa, New United NewsOrg, 14 dicembre 2951